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2022 – META[VERSO] LA CITTA’ IDEALE
Non si può impostare una riflessione collettiva sulla città senza partire dai suoi abitanti e non si può fare comunità senza cominciare con una festa. Con questo pensiero di Doug Farr, considerato uno dei padri del “neourbanesimo” americano, La Provincia regala con gioia ai comaschi per il decimo anno (l’edizione 2020 sul Rinascimento la teniamo nel cassetto) – ma anche a chi vorrà seguire gli incontri su Bergamo TV nelle settimane successive all’evento e sul sito delle Primavere – spettacoli e riflessioni per reimparare ad amare le nostre belle città.
I fedelissimi delle Primavere ricorderanno quando Lech Walesa dal palco del Teatro Sociale nell’edizione del 2014 aveva detto che i comaschi non possono permettersi di essere tristi perché quando aprono gli occhi la mattina vedono paesaggi meravigliosi e vedono il sole. «Ogni volta che vengo in Italia – aveva detto Walesa – penso che Dio vi ha fatto un grande regalo, dandovi tutte queste bellezze. L’ho pensato anche oggi, visitando il vostro territorio. Avete un punto di partenza straordinario. Quindi ringraziate Dio e fate dei buoni affari, non siate pigri». «A noi – ha aggiunto il Nobel polacco per la pace – nessuno dava una chance, ci dicevano che solo le armi avrebbero cambiato il corso della storia. Eppure le cose sono andate diversamente. Dovete darvi da fare, non consentite ai vostri figli e nipoti di pensare che avete avuto grandi possibilità ma non le avete sfruttate».
Il pensiero va naturalmente alla guerra in Ucraina, combattuta su campi pieni di fango per difendere la terra natìa, la terra che ognuno di noi sente il diritto e il dovere di difendere.
C’è un’altra notizia di questi giorni che ci porta in giro per il mondo e nello specifico in Africa dove Diébédo Francis Kéré, architetto del Burkina Faso, ha vinto (il primo africano a farlo) il premio Pritzker, l’equivalente del Nobel nel campo dell’architettura con un lavoro che pone al centro il tema delle “città coerenti e pacifiche”. Kéré ha presentato il progetto dell’edificio del Parlamento di Ouagadougou, in sostituzione di quello distrutto da un incendio durante le rivolte popolari del 2014: una piramide a gradoni con una facciata che ha anche la funzione di spazio pubblico accessibile ai cittadini giorno e notte. «La mia idea, ingenua – racconta Kéré – è che la prossima volta che ci sarà una rivolta i manifestanti si prenderanno cura dell’edificio e non lo bruceranno, perché sarà un luogo che avranno frequentato». Un edificio bellissimo perché, aggiunge Kéré, «Tutti meritano la qualità, il lusso e la comodità».
Tra i temi che affronteremo c’è appunto quello della qualità umana dell’abitare. «Penso che il quartiere sarà la cornice principale dell’esperienza nella città del futuro, quello che definisce l’identità delle persone – dice Farr – Ci sono decine di milioni di quartieri nel mondo e ognuno di loro è unico, con la sua cultura specifica per quanto riguarda il cibo, l’arte, il tipo di alloggi e le opportunità che offre. Ognuno di questi quartieri dovrebbe lavorare sodo per scoprire specifici talenti e risorse ed esprimerli al meglio. Bisognerebbe investire di più sul posto che si è scelto per vivere. Non essere un consumatore di quel luogo o un osservatore esterno, ma diventare un partecipante attivo per renderlo ancora migliore».
Tra le strategie di accelerazione per aumentare il ritmo della transizione ambientale Faar parla delle “comunità d’interesse” ovvero di gruppi di persone che lavorano con lo stesso obiettivo o nello stesso campo di eccellenza e che si incontrano regolarmente per affinare le proprie competenze. In questi gruppi i migliori si tirano dietro gli altri. Strategie come queste possono far guadagnare decenni, forse persino generazioni, al normale ritmo del cambiamento.
Un percorso verso la versione più attuale del concetto di Smart city, ovvero quello di una città in cui avere tutto ciò che ci serve a un quarto d’ora di distanza. Dove raggiungere, a piedi o in bicicletta, i luoghi per lavorare, mangiare, divertirsi, e coltivare i propri interessi. È la città dei 15 minuti, il paradigma sviluppato dall’urbanista franco colombiano Carlos Moreno e applicato dalla sindaca di Parigi Anne Hidalgo nel suo progetto di riorganizzazione urbana della capitale francese. Carlos Moreno, che ha approfondito questi concetti anche in un libro, “Urban life and proximity” sarà con noi nella grande serata a Teatro del 2 maggio alle ore 18,30 e ci racconterà le soluzioni che propone per affrontare la tripla sfida degli aspetti ecologici, economici e sociali della città di domani. La sfida di Moreno, rincorsa anche da Milano, è guidata da tre idee principali: il Cronourbanismo, per dare un nuovo ritmo alla città considerando i tempi nella pianificazione urbana, la Cronotopia, che mira a dare varie funzioni a un luogo a seconda della temporalità e la Topofilia, letteralmente “l’amore per il luogo”, che riguarda il rafforzamento dell’attaccamento delle persone al loro quartiere.
Nel corso degli incontri delle Primavere scopriremo che nessuna azione sulle città vive scollegata dalle altre. La mobilità, per esempio, che non nasce soltanto per risolvere i problemi degli spostamenti. Lo abbiamo scoperto studiando il caso del sistema di trasporti pubblico di Bogotà inaugurato nel 2000, fatto di autobus che uniscono tramite corsie dedicate ogni angolo della città, sia i quartieri ricchi che quelli nati informalmente dagli immigrati dalle campagne. Secondo il Sindaco Enrique Peñalosa, questo progetto è nato per rendere i trasporti pubblici urbani «il luogo in cui il vicepresidente di una grande azienda e il portinaio di un edificio possano sentirsi bene. Un luogo in cui possano incontrarsi come uguali, in un ambiente che rispetta la dignità umana». Non solo quindi un’alternativa modale ma piuttosto come occasione di inclusione sociale, all’interno di una più ampia strategia di rigenerazione urbana. Il TransMilenio, nome del sistema degli autobus, ha promosso l’idea che anche la mobilità urbana è un elemento chiave per una città più democratica. Anche se ad oggi sono stati raggiunti solo in parte gli obiettivi attesi, la storia di questi autobus suggerisce che anche contesti inattesi, come le grandi metropoli del Sud del mondo, sono un fertile campo a cui guardare in cerca sia di nuovi fenomeni urbani che di inedite soluzioni da proporre soprattutto quando politica, ingegneria e urbanistica si uniscono per realizzare un sogno.
Il contenuto degli incontri si può leggere nelle schede che seguono insieme a delle brevi biografie degli esperti che ci accompagneranno in un viaggio nello spazio e nel tempo alla ricerca della città ideale. In fuga dalla città di Eutropia immaginata da Italo Calvino nel “Le città invisibili” dove tutto cambia in continuazione: i luoghi, i mestieri, le persone. Succede però che l’ansia di vivere emozioni nuove e diverse è talmente repentina che alla fine tutto rimane identico a sé stesso.
Ad accompagnarci ci saranno quest’anno anche degli studenti comaschi del Liceo Volta che ringraziamo per aver accettato la sfida di raccontare la città dal punto di vista di chi la abiterà o la abbandonerà.
Daniela Taiocchi
IL RIASSUNTO DEGLI ANNI
2017
DESCRIZIONE
Tema di quest’anno sono le periferie: urbane o esistenziali che siano. Andremo a cercarle, a fotografarle e a conoscerle per ripartire,
inevitabilmente da loro per riguadagnare un nuovo centro.
La parola periferia ha molti significati e città come Como e Lecco li riassumono. Oltre ad averne più di una, di periferia, queste città sono esse stesse
periferie d‘Italia, appoggiate fra monti e lago, quassù dove finisce la Milano metropolitana a Sud e cominciano Svizzera e Valtellina, subito a Nord.
Ecco perché la parola periferia s‘addice a due città che negli anni Sessanta hanno imparato a vivere, ad espandersi e ad accogliere vita nelle periferie.
Allora le periferie simbolo erano da una parte Camerlata, prima della convalle, prima di tuffarsi verso i fasti del centro storico di Como e del lago, e dall’altra
Acquate e Germanedo, rioni di fabbriche pesanti e lavoro sudato, di operai con il “toni”, la tuta blu, di sveglie in quelle albe livide per arrivare pedalando in
tessitura o alla fabbrica di vergella. Città che accoglievano e integravano la prima ondata di immigrazione, quella dal Sud d‘Italia, senza potersi immaginare
che mezzo secolo dopo sarebbe arrivata la ben più problematica valanga dal Sud del mondo. E avrebbe fatto scalo direttamente in centro, senza passare
dalla periferia.
Il senso della periferia d‘Italia, di Lombardia (oltre la centralità di Milano) e di se stessa è dominante. Ma oggi Como e Lecco sono persino periferia di
un‘altra realtà ingombrante: il mito del Comolake. Esiste, è fortissimo, rappresenta ricchezza, eleganza, turismo di un marchio mondiale. Le ville, gli scorci,
Tremezzina, Cloooneyland, Bellagio, Varenna sono il centro di un mondo. E i due capoluoghi, incapaci di andare oltre la loro ricca storia industriale,
diventano inesorabilmente periferia. Se ne accorge chi ci abita, se ne accorgono i turisti che passano per mettersi in coda davanti al pontile dei battelli e
acquistano un biglietto per andare in centro. In Centrolago.
Periferia, una parola che necessita di una spiegazione non antropologica, ma artistica. E che ci propone un nuovo e vecchissimo modo di essere uomini e
cittadini. Uomini interessati agli altri, cittadini che conoscono la solidarietà della parola, del gesto e anche del biliardo. “Io ho sentito molte ballate, quella di
Tom Dooley, quella di Davy Crockett e sarebbe piaciuto anche a me scriverne una così. Invece niente, ho fatto una ballata per uno che sta a Milano, al
Giambellino: il Cerutti, il Cerutti Gino” (Giorgio Gaber). La periferia è anche musica.
2016
Descrizione
In questi anni, per caratterizzare il momento storico in cui viviamo, si è spesso fatto ricorso alla strana espressione «guerra di civiltà». Quando si fa uso di simili formulazioni il più delle volte non si sa bene di che cosa si parli e si cade vittima di quel luogo comune che piace così tanto agli amanti degli slogan. Che cosa è una «civiltà»? Che cosa caratterizza la «nostra» civiltà? In effetti da più parti si alzano voci per la difesa dell’Occidente, per la difesa dei «valori dell’Occidente», voci che peraltro poi incontrano qualche difficoltà sia nello spiegare che cosa si intende per «Occidente», sia nell’individuare i valori fondamentali che intervengono nella costituzione di tale categoria. L’argomento è senza dubbio complesso, anche perché non raramente questi stessi valori si sono trasformati in disvalori dando così vita ad un’ideologia violenta ed oppressiva. Tuttavia, proprio per non lasciare totalmente il campo in mano ai pubblicitari e ai demagoghi, conviene ritornare su questo grande tema concedendosi il lusso di qualche riflessione.
Calendario
Giovedì 7 aprile
Occidente, tra conquiste e derive.
Como, Teatro Sociale
Silvano Petrosino – Filosofo
Sabato 16 aprile
Declinazioni di una società multiculturale
Como, Teatro Sociale
Moni Ovadia – Attore e drammaturgo
Giovedì 28 aprile
L’Italia dopo l’Europa
Como, Teatro Sociale
Lucio Caracciolo – Giornalista e saggista
Venerdì 6 maggio
Elisir d’amore Off
Como, Teatro Sociale
Francesco Micheli – Direttore artistico della Fondazione Donizetti
Giovedì 12 maggio
Camminare sull’acqua
Como, Teatro Sociale
Toni Rüttimann – Pontiere
Sabato 28 maggio
La culla della civiltà
Como, Teatro Sociale
Luciano Canfora – Storico del mondo antico
Martedì 17 maggio
Donizetti Revolution
Lecco, Teatro della Società
Francesco Micheli – Direttore artistico della Fondazione Donizetti
Martedì 24 maggio
Occidente estremo, vi racconto il nostro futuro
Lecco, Teatro della Società
Federico Rampini – Giornalista ed editorialista di Repubblica
2015
Descrizione
Obiezioni: dialoghi e lezioni oltre i luoghi comuni
Occorre rifare uomini liberi.
Georges Bernanos, Français, 29
La nostra società propone di continuo – e in verità spesso impone – dei modelli di vita preconfezionati e logori: con insistenza tv, pubblicità, cinema e ora anche la rete ci mostrano come siamo e ci prescrivono come dovremmo essere.
Tali configurazioni sono il più delle volte delle semplici caricature: si passa dall’esaltazione di donne/uomini perfetti, senza limiti e incertezze, alla denuncia di casi pietosi ai margini estremi della società. In una tale situazione, che si fonda sul terribile principio del «tutto-o-niente», sembra che non si riesca a parlare dell’uomo con un minimo di serietà, di realismo e verità.
Reagendo a questo stile e alla superficialità diffusa, quest’anno Le Primavere affronteranno alcuni aspetti decisivi della nostra vita: il piacere e il dolore, il lavoro e la spiritualità; e la politica, l’espressione più alta e nobile dell’uomo, se ben intesa e altrettanto praticata.
I relatori ospiti avranno il compito di esprimere e condividere delle civilissime obiezioni ai modelli in voga: nel segno di un pensiero critico, che si oppone ai molti luoghi comuni, che scarta l’ovvio e predilige il vero. Un pensiero degno del nome e dell’ambizione.
Calendario
Mercoledì 4 marzo
Obiezioni. Oltre i luoghi comuni.
Como, Teatro Sociale
Silvano Petrosino – Studioso di filosofia contemporanea
Venerdì 13 marzo
L’impresa umanistica
Como, Teatro Sociale
Brunello Cucinelli – Stilista e imprenditore
Giovedì 26 marzo
L’undicesimo comandamento
Non nominare amore invano
Como, Teatro Sociale
Suor Giuliana Galli – Religiosa ed economista
Domenica 19 aprile
Adriano Olivetti. Il sogno possibile.
Como, Teatro Sociale
Spettacolo di Laura Curino e Gabriele Vacis con Laura Curino, Mariella Fabbris, Lucilla Giagnoni
Giovedì 30 aprile
Il ritorno del califfato
Medio Oriente tra crollo degli stati e tensioni settarie
Como, Teatro Sociale
Paolo Branca – Islamista e docente universitario
Mercoledì 13 maggio
Ave, Maria
Una lettura sregolata
Como, Teatro Sociale
Federico Roncoroni – Scrittore
2014
Descrizione
Non temete
Il “non temete”, pronunciato da Dio nella Genesi, è il tema dell’edizione 2014 delle Primavere di Como. È la promessa di ogni parola che Dio rivolge all’uomo: dopo la caduta, l’uomo è divorato dalla paura, è succube della paura, ed è per questo che Dio per poter parlare con l’uomo gli dice “non temere, non fare della paura il tutto della tua esistenza”.
Calendario
Mercoledì 26 marzo
Non temete.
Introduzione alle primavere 2014
Como, Teatro Sociale
Silvano Petrosino – Studioso di filosofia contemporanea
Martedì 8 Aprile
Non temete la politica
Como, Teatro Sociale
Paolo Mieli – Giornalista e saggista
Martedì 15 Aprile
Non temete lo scandalo della fede
Como, Teatro Sociale
Claudia Koll – Attrice
Mercoledì 23 Aprile
Non temete la scienza: concerto – conferenza “planetario”
Como, Teatro Sociale
I Deproducers e Fabio Peri – Gruppo musicale
Mercoledì 7 Maggio
Non temete le differenze
Como, Università degli Studi dell’Insubria, Aula Magna, Via Sant’Abbondio, 12
Card. Wilfrid Napier – Cardinale
Sabato 07 Giugno
Non temete di costruire il futuro
Como, Palazzo Terragni
Daniel Libeskind – Teorico dell’architettura
Mercoledì 11 Giugno
Non temete di fare impresa
Como, Teatro Sociale
Angela Missoni – Imprenditrice e designer
2013
Descrizione
Abitare il futuro
Non stiamo parlando del semplice domani, e nemmeno forse di un destino problematico e incerto: “Abitare il futuro” significa per noi provare a dar senso a questo nostro presente per meritarci un futuro diverso, possibile e migliore; significa anche prendere posizione, dare nuova linfa a espressioni quali condivisione, responsabilità, speranza.
Per una volta almeno abbiamo provato a non dar ragione a Kafka quando dice: “Lascia dormire il futuro come si merita”. No, svegliamolo questo futuro, provochiamolo, o meglio ancora sorvegliamolo con l’aiuto di relatori e artisti di prestigio: ascoltiamole queste voci intense e sincere per intendere suggestioni e promesse, per apprendere le eventuali ragionevoli certezze. Perché la notte, la presente notte, dovrà pur finire: e noi, in quell’ora, dovremo essere pronti, o quanto meno vigili, sufficientemente incolumi e sicuri.
Calendario
Venerdì 12 aprile
Le ali dell’uomo
Como, Sala Bianca del Teatro Sociale
Mons. Diego Coletti – Vescovo di Como
Moni Ovadia – Musicista
Diego Minonzio – Direttore de “La Provincia”
Martedì 16 aprile
La terra di Babele: soluzioni e riflessioni per un futuro abitabile
Como, Chiesa di San Giacomo
Silvano Petrosino – Filosofo
Carlo Ratti – Direttore del MIT Senseable City Lab di Boston e fondatore dello studio Carlo Ratti Associati
Diego Minonzio – Direttore de “La Provincia”
Martedì 30 aprile
In attesa della primavera
Evento ospite a cura de “Il Cittadino” di Monza
Monza, Teatro Manzoni
Yoani Sanchez – autrice del blog Generation Y
Martedì 7 maggio
Big Bang
Como, Teatro Sociale
Lucilla Giagnoni – Attrice
Mercoledì 15 maggio
Abitare il futuro: i rischi della gabbia d’oro
Como, Teatro Sociale
Shirin Ebādi – Avvocato iraniano – Premio Nobel per la Pace 2003
Diego Minonzio – Direttore de “La Provincia”
Martedì 21 maggio
Questa maledetta notte dovrà pur finire
Como, Chiesa di San Giacomo
Roberto Vecchioni – Cantautore
Diego Minonzio – Direttore de “La Provincia”
Alessio Brunialti – Giornalista
Martedì 28 maggio
Nel breve periodo siamo tutti vivi
Como, Chiesa di San Giacomo
Remo Ruffini – Presidente Moncler
Gian Luigi Paracchini – Giornalista del “Corriere della Sera”
Diego Minonzio – Direttore de “La Provincia”
2012
Descrizione
Sfide, orizzonti, frontiere
“La Provincia” invita la città a interrogare relatori di prestigio sul tema della frontiera intesa come luogo del coraggio e dell’avventura, matrice di nuove sfide, crogiolo di opportunità. Un tema comunque attuale, nobile e caldo, che non si può eludere, perché fa parte del nostro destino, anzi lo qualifica e lo incalza.
Calendario
Giovedì 12 aprile
La libertà come destino comune.
Como, Teatro Sociale
Lech Walesa – Fondatore di Solidarnosc – Premio Nobel per la Pace – Presidente della Polonia
Mercoledì 18 aprile
Vie di umanizzazione: noi e gli altri.
Lectio magistralis.
Como, Basilica di San Fedele
Enzo Bianchi – Priore della Comunità di Bose
Venerdì 27 aprile
Vandali.
L’assalto alle bellezze d’Italia.
Como, Teatro Sociale
Gian Antonio Stella – Giornalista e scrittore
Giovedì 3 maggio
Identità e comunità.
Storie di patrie, di terre e di confini.
Como, Basilica di San Fedele
Monika Bulaj – Fotografa
Giuseppe Frangi – Critico d’arte
Ambra Garancini – Presidente della Associazione Iubilantes, Como
Giovedì 17 maggio
Europa: vecchi confini, nuove frontiere.
Como, Basilica di San Fedele
Franco Cardini – Storico
Diego Minonzio – Direttore de La Provincia
Franco Cattaneo – Vicedirettore de L’Eco di Bergamo
Giovedì 24 maggio
Terra, corpo e spirito.
Recital di musica e parole.
Como, Chiesa di San Giacomo
Antonella Ruggiero – Cantante
Lucilla Giagnoni – Attrice
2011
Descrizione
Parliamo di valori
Quando abbracciamo un bimbo, quando osserviamo un tramonto sul lago, quando chiediamo alla politica di rispondere ai bisogni del cittadino, quando difendiamo la nostra terra e le sue tradizioni, parliamo di valori. Vogliamo trasmettere qualcosa che arriva da lontano e fa parte del sacro della vita. Il tema di questa prima edizione delle Primavere vuole essere l’augurio di una rinascita per la nostra stupenda città e per questo territorio pieno di risorse. Parliamo di valori per immaginare (e provare a raggiungere) orizzonti più grandi.
Calendario
Mercoledì 30 marzo
Il benessere e le sue misure (non si vive di solo PIL)
Como, Chiesa di San Giacomo
Mons. Diego Coletti – Vescovo di Como
Luigino Bruni – Economista
Giovedì 14 aprile
Il valore delle cose (il prezzo trasparente)
Como, Chiesa di San Giacomo
Loretta Napoleoni – Economista
Silvano Petrosino – Filosofo
Giovedì 28 aprile
Il valore del sapere (professionalità o destrezza?)
Como, Chiesa di San Giacomo
Gad Lerner – Giornalista
Mauro Magatti – Sociologo
Giovedì 12 maggio
La bellezza come scelta e come valore
Como, Palazzo Terragni
Philippe Daverio – Giornalista e conduttore televisivo