Maria Porro
Classe 1983, comasca: la giovane donna che sale ai vertici della manifestazione più importante del design è pronta a credere nel coraggio e nell’unità delle aziende del made in Italy e non solo. Maria Porro scala i vertici senza indugi forte della sua esperienza longeva che le ha insegnato che il design è una materia internazionale, capace di intavolare un dialogo con tutto il mondo. Dunque, il suo nome non è nuovo al pianeta Design. Presidente di Assarredo 2020 – 2024 (l’Associazione nazionale delle industrie produttrici di mobili, imbottiti, cucine, sistemi per dormire, complementi d’arredo e arredamenti commerciali), ha contribuito ad implementare lo sviluppo del settore credendo fermamente nell’uguaglianza e nell’inclusività. Ma anche nel coraggio. “Sono cresciuta con il Salone del Mobile”, ha commentato Maria Porro. “Da bambina accompagnavo mio nonno Carlo nei padiglioni della sede storica, ho vissuto il trasferimento nei nuovi spazi di Rho e partecipato con entusiasmo al Salone di Shanghai. Avremo il compito di accompagnare il Salone, palcoscenico unico e irrinunciabile per il design, verso le sfide future che si declinano in sostenibilità, digitalizzazione, ricerca, innovazione, creatività e inclusione mantenendo altissima la qualità”. Per lei l’approccio figitale è molto importante: “Il Salone ha delle fondamenta solide – se vogliamo adottare una metafora in tema architettonico – e su queste possiamo costruire una nuova connessione con il mondo attraverso una piattaforma digitale”. Lei, che crede nel “fare sistema”, sostiene da sempre che sia importante lavorare di squadra senza dimenticare le proprie origini. Le sue sono custodite nell’azienda del bisnonno Giulio, la Porro s.p.a., fondata nel 1925 in territorio brianzolo, di cui, oggi, è direttrice marketing e comunicazione.